10/10/07

UDEUR - Marco Verzaschi

Sottosegretario di Stato alla Difesa - DIMESSO

Biografia
L'esplosivo memoriale di Lady Asl (Espresso)

Marco Verzaschi (Roma, 27 agosto 1959) è un politico italiano.

Verzaschi, ex assessore alla sanità del Lazio con la giunta Storace e sottosegretario alla Difesa del governo Prodi, all'epoca era accusato da Lady Asl, protagonista del più incredibile scandalo negli appalti sanitari del Lazio, per una mazzetta da 200 mila euro. A dicembre un secondo imprenditore ha chiamato in causa Verzaschi, descrivendo la consegna di altri 200 mila euro: in questo caso il denaro sarebbe stato addirittura estorto.

Verzaschi si è dimesso a dicembre, alla vigilia dell'arresto, respingendo le accuse. Il Tribunale della Libertà ha poi revocato la custodia domiciliare, riconoscendo però la validità del quadro accusatorio. (13 febbraio 2008, Spreconi)

Laureato in sociologia, nel 1986 venne eletto consigliere comunale a Roma tra le fila della Democrazia Cristiana e poco dopo entrò nel consiglio d'amministrazione della municipalizzata nella nettezza urbana, l'Amnu. Successivamente passò a Forza Italia e nel 1995 venne eletto consigliere della regione Lazio.

La sua esperienza nella giunta romana nel frattempo continuava e nel corso degli anni divenne anche segretario comunale di FI nella Capitale. Riconfermato consigliere regionale nel 2000, durante l'amministrazione guidata da Francesco Storace fu assessore all'ambiente (2000-2002) ed alla sanità (2002-2005).

Riconfermato per la terza volta come consigliere dopo le elezioni regionali del 2005, nel luglio dello stesso anno Verzaschi passò da Forza Italia all'UDEUR. In vista delle elezioni politiche del 2006, si è candidato alla Camera con la lista dell'UDEUR, non è risultato eletto. Dal 18 maggio del 2006 fa parte del secondo governo Prodi in qualità di sottosegretario alla Difesa.

Il 7 dicembre si dimette da tutti gli incarici politici che ricopriva per "motivi strettamente personali": tre giorni dopo viene sottoposto ad arresti domiciliari, accusato di corruzione e concussione, nell'ambito di un'indagine sulla ASL di Roma.
Wikipedia

Il politico dell'Udeur coinvolto come ex assessore alla Sanità nella giunta Storace nei giorni scorsi si era dimesso "per motivi strettamente personali"
Roma, l'ex sottosegretario Verzaschi agli arresti domiciliari per tangenti Roma, l'ex sottosegretario Verzaschi agli arresti domiciliari per tangenti"

Solo giovedì scorso Marco Verzaschi, ex assessore regionale alla Sanità nella giunta guidata da Francesco Storace, si era dimesso da sottosegretario alla Difesa e da segretario regionale per il Lazio dell'Udeur per motivi "strettamente personali". Pochi giorni dopo, ecco un ordine di custodia cautelare a domicilio, nell'ambito di una tranche dell'inchiesta della Procura di Roma sulla sanità nel Lazio. Il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, e il pm Giovanni Bombardieri gli contestano due specifiche ipotesi di reato: corruzione e concussione. Il gip Luisanna Figliolia ha ritenuto meritevoli di accoglimento le richieste del pm, e ha emesso il provvedimento cautelare, affidandone la notifica al nucleo operativo dei carabinieri di Roma. Secondo il giudice, inoltre, la gravità dei fatti "avrebbe finanche imposto la custodia cautelare in carcere".


Per quanto riguarda le accuse, quella di corruzione fa riferimento a 200 mila euro che Anna Giuseppina Iannuzzi, già nota come "Lady Asl", ha detto di aver consegnato a Verzaschi quando era assessore regionale alla Sanità, tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005, per accreditare presso la Regione il Centro Romano San Michele, una struttura con disponibilità di quasi 200 posti letto. Il tutto, previo un protocollo d'intesa tra lo stesso centro e l'Università di Tor Vergata.

La concussione invece, reato per il quale è indagato a piede libero anche l'ex direttore generale dell'ospedale San Giovanni di Roma, Francesco Bevere, è legata alla presunta consegna, a Verzaschi, di 200 mila euro, nella primavera del 2004, dalle mani dell'imprenditore Renato Mongillo, titolare della società Security Service. Una "scorciatoia" per evitare intoppi sull'aggiudicazione dell'appalto per la messa in sicurezza della struttura ospedaliera. La procedura di aggiudicazione era stata al tempo già completata, bisognava però portarla a termine ed evitare una possibile revoca del contratto. Nelle 30 pagine dell'ordinanza del gip ci sono innanzitutto le dichiarazioni di "Lady Asl" e dello stesso Mongillo. Verzaschi ha sempre negato di aver ricevuto denaro.

C'è stato anche un confronto tra l'ex sottosegretario e l'imprenditore, ma le due posizioni sarebbero rimaste in conflitto. I riscontri dei carabinieri hanno poi portato a smentire alcune circostanze dette da Verzaschi, e ad avvalorare la tesi di Morgillo. Di qui, la richiesta e la successiva applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per l'ex sottosegretario alla Difesa.

Il legale di Verzaschi, Fabrizio Lemme, ha annunciato che "domani stesso presenterà istanza di riesame" perché nell'inchiesta "non è emersa la conferma di passaggio di denaro tra altri personaggi coinvolti nell'inchiesta in corso e Verzaschi". Piena solidarietà a Verzaschi dal suo partito, l'Udeur, "nella certezza che le indagini faranno completa chiarezza sulla vicenda".

La Repubblica, 10 dicembre 2007

Sanità: arrestato l'ex sottosegretario alla Difesa Verzaschi

L'ex sottosegretario alla Difesa, Marco Verzaschi, è agli arresti domiciliari. La misura cautelare sarebbe stata disposta nell'ambito dell'inchiesta su «lady Asl» avviata dalla Procura di Roma e condotta dai pubblici ministeri Giancarlo Capaldo e Giovanni Bonbardieri e si riferisce all'epoca nella quale Verzaschi ricopriva la carica di assessore regionale alla Sanità del Lazio, incarico ricoperto fino al 2005, quando lo stesso Verzaschi militava in Forza Italia. Successivamente era passato all'Udeur, della cui direzione nazionale faceva parte. Nei giorni scorsi, anticipando il provvedimento dei magistrati, si era dimesso da tutti gli incarichi. Il 7 dicembre scorso, sul Corriere della Sera, il difensore di Verzaschi, l'avvocato Fabrizio Lemme, aveva dichiarato: «Verzaschi,con il suo gesto, ha dimostrato grande sensibilità istituzionale». Due le imputazioni nei confronti di Marco Verzaschi. La prima, quella di corruzione, fa riferimento al denaro che Anna Giuseppina Iannuzzi, già nota come "Lady Asl", ha detto di avere consegnato all'ex sottosegretario in relazione all'accreditamento del Centro Romano San Michele.

Si tratterebbe di un accreditamento per quasi 200 posti letto, previo protocollo tra la struttura sanitaria e l'Università romana di Tor Vergata. La somma di cui si contesta il versamento, 200 mila euro, sarebbe stata consegnata a Verzaschi tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005.

L'imputazione di concussione farebbe riferimento a 200 mila euro che l'imprenditore Renato Mongillo, titolare della "Security Service", ha detto agli inquirenti di avere versato a Verzaschi nel marzo-aprile del 2004. La concussione sarebbe scattata perchè la procedura di aggiudicazione di un appalto per la messa in sicurezza dell'ospedale San Giovanni era stata al tempo già completata. L'intervento, in questo caso, serviva a portarla a termine ed evitare una possibile revoca del contratto.

Per questo episodio, risulta iscritto nel registro degli indagati anche Francesco Bevere, ex direttore generale dello stesso San Giovanni. Gli inquirenti, nei suoi confronti, mirano a ulteriori verifiche sul ruolo che lo stesso avrebbe avuto.

Secondo quanto si è appreso, Marco Verzaschi ha sempre negato di aver ricevuto denaro. Ci sarebbe stato anche un confronto tra l'ex sottosegretario e l'imprenditore Mongillo, ma le due posizioni sarebbero rimaste confliggenti.

I riscontri da parte degli investigatori dei carabinieri avrebbero smentito alcune circostanze dette da Verzaschi, avvalorando la tesi di Morgillo. Di qui, la richiesta e la successiva applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per l'ex sottosegretario alla difesa.

L'ordinanza del gip Figliolia, di una trentina di pagine, prende atto, tra l'altro anche delle dimissioni date nei giorni scorsi dallo stesso Verzaschi. Per il giudice, però, la circostanza non poteva influire sulla decisione di emettere contro l'ex sottosegretario l'ordine di custodia.

(L'Unità, 12/10 2007)

Nessun commento: