05/10/07

FI - Giuseppe Chiaravalloti

SOTTO INCHIESTA

Vicepresidente dell'Authority per la privacy

Ex presidente regione Calabria indagato per truffa allo Stato
Guai giudiziari per Giuseppe Chiaravalloti, 71 anni, ex presidente della Regione Calabria di Forza Italia, accusato di aver intascato fondi statali ed europei che dovevano servire alla depurazione delle acque. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha emesso un' informazione di garanzia nei suoi confronti in cui si ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato. (La Repubblica, 16/5 2005)

Depuratori, tangenti e affari il business del mare sporco
IL MARE sporco della Calabria ha fatto arricchire tanti. Quei depuratori che non funzionano mai hanno insudiciato le coste, hanno portato pericolo alla salute pubblica, hanno "procurato un ingiusto profitto alle ditte con un danno alla Comunità europea, allo Stato e alla Regione per oltre 200 milioni di euro". Un disastro ambientale e una colossale rapina su un giro di tangenti tra Catanzaro e Roma, per il quale sotto indagine sono già una settantina di personaggi del sottobosco politico calabrese. C'è anche qualche manager di Roma e di Milano, c'è l'ex governatore Giuseppe Chiaravalloti, ci sono un paio di intrallazzatori di mestiere. È uno scandalo che sta sfiorando nomi eccellenti. (La Repubblica, 12/12 2005)

Calabria, ambiente e il gioco di 864 milioni
Denunce e accuse nella relazione del commissario Antonio Ruggiero. Che ha lasciato.
Credevano di giocare coi soldi finti del Monopoli, al Commissariato per l'Emergenza Ambientale in Calabria. Scrivevano su un foglietto: entrate. Su un altro: uscite. Fine. Senza «un bilancio vero e proprio». Senza una «documentazione giustificativa». Senza un controllo della Ragioneria. Hanno speso così, in otto anni, 864 milioni di euro Lo dice la relazione finale, esplosiva, dell'ultimo commissario. Che se ne va con una chiusa amarissima: «E molto altro ancora potrebbe essere illustrato, se valesse la pena di raccontare, avendo tempo e modo. E soprattutto scopo». Questo è il punto: c'è ancora un senso, nel radiografare una situazione amministrativa di confine tra la sciatteria e la criminalità? La denuncia, 50 pagine da far ribollire il sangue, è stata mandata al premier Romano Prodi, al ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, al governatore Agazio Loiero e al capo della protezione civile Guido Bertolaso. Ed è firmata da Antonio Ruggiero, un prefetto che da anni viene sbattuto qua e là per l'Italia a farsi carico delle situazioni più rognose. (Corriere della Sera, 9/2 2007)

Il superclan dei calabresi
Un comitato d’affari politico-affaristico gestisce gli appalti in Calabria e pilota i finanziamenti dello Stato e dell’Unione europea. Nella depurazione delle acque, negli aiuti alle aziende, nell’informatica, nella sanità... Un magistrato, Luigi De Magistris, lo mette sotto accusa. Il suo capo gli toglie l’indagine. E adesso?
Il thriller giudiziario del momento è ancora aperto a tutti i finali, compresi quelli più drammatici. Il protagonista (l’investigatore) è un giovane magistrato a cui il capo ha strappato l’inchiesta. La location (inconsueta) è Catanzaro, arroccata su tre colli da cui si vede il mare, anzi due. Gli ingredienti (i soliti) sono i soldi, la politica, il potere. Ma declinati in modo inedito: borsoni di denaro nascosto sotto le camicie, una banca compiacente di Milano, importanti politici di Roma, grossi finanziamenti da Bruxelles, appalti truccati, una girandola di società, ripetute fughe di notizie, magistrati infedeli, un alto ufficiale della Guardia di finanza, odore di servizi segreti, grembiulini massonici e tante, tante telefonate (intercettate).
L’ultimo atto del thriller (finora) è una secca esclusione: il procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi, ha tolto l’inchiesta a Luigi De Magistris, il giovane sostituto procuratore che da anni indaga sui malaffari calabresi: le sue inchieste sono arrivate a lambire un importante politico di Forza Italia, l’avvocato Giancarlo Pittelli, amico di Lombardi. Ma hanno coinvolto anche il figlio della compagna del procuratore Lombardi. Anzi: lo stesso procuratore è sospettato di essere lui, proprio lui, quello che ha spifferato agli amici che erano sotto indagine.
Ma per non perdersi in questa storia da vertigini, bisogna partire dal mare...
(www.societacivile.it 13/4 2007)

L'inchiesta Poseidon
riguarda una serie di presunti illeciti nella gestione dei finanziamenti nella depurazione. Tra gli altri sono indagati il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, in qualità di socio di una società che avrebbe ricevuto un finanziamento per realizzare nel cosentino uno stabilimento per la produzione di dvd, poi realizzato soltanto in parte e nel quale non sarebbe mai stata avviata la produzione; l'ex presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, attuale vicepresidente dell' Authority per la privacy, l'ex assessore regionale all' Ambiente, Domenico Basile, uno degli uomini di punta di An in Calabria. Le indagini condotte dai carabinieri ruotano attorno alla destinazione ed all'utilizzo di duecento milioni di euro ed hanno preso spunto dalla relazione del 2004 della sezione regionale di controllo della Corte dei conti.
(Il Sole 24 Ore, 8/5/07)

Da Anno Zero 4/10 2007 "A ciascuno il suo"


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