13/10/07

Times sulla classe politica italiana

www.pieroricca.org riporta nel suo blog diverse lettere di italiani all'estero. Uno di questi, residente a Breda in Olanda dice che tutti conoscono i fatti italiani, che i giornali ne scrivono. Invece, da quel che possiamo vedere in rete, invece sembra che sull'Italia ci sia un silenzio quasi totale. Un silenzio sulla problematica italiana da parte di media europei non dovrebbe sorprendere perché delle notizie e analisi sulla "democrazia" fatiscente italiana potrebbe creare problemi diplomatici. Comunque abbiamo un articolo del 2 agosto 2007 in Times che abbiamo cercato di tradurre per voi.

La classe politica italiana e il malgoverno
Di Jeff Israely
2 Agosto 2007

Il senatore Gustavo Selva era in ritardo. Con il centro di Roma bloccato per la visita di Bush in giugno, l'anziano legislatore doveva attraversare la capitale per partecipare ad una trasmissione in televisione. Selva ha affrontato la sfida con tutto il brio - e l'arroganza - di un uomo della sua classe: ha chiamato un'ambulanza e l'ha fatta andare all'indirizzo del suo "cardiologo," che, naturalmente, era quello dello studio televisivo. Una volta in onda, Selva, ex giornalista della radio, ha raccontato con orgoglio la sua bravata, presentandola come "vecchio trucco da giornalista".


Forse c'é stata un'epoca in Italia in cui la sua compiaciuta noncuranza avrebbe fatto guadagnare punti al suo Stile Latino. Se anche così fosse, appartiene al passato. Invece, l'episodio ha alimentato il disgusto verso l'atteggiamento di non-servizio dei "servitori" pubblici italiani. Selva, 80 anni, ha presentato le sue dimissioni al Senato nel tentativo di placare l' indignazione pubblica. Ma quando finalmente l'argomento è stato posto all'ordine del giorno il 17 luglio, ha annunciato di aver cambiato idea. Dicendo che la sua colpa è difficilmente paragonabile con quelle di altri colleghi del Senato accusati di crimini come corruzione e spaccio di droga, Selva ha ritirato le sue dimissioni ed è rimasto al suo posto.

Per molti italiani disillusi, la prodezza di Selva con l'ambulanza era giusta un ennesimo atto della assurda pantomima della politica del paese. Soltanto 15% della popolazione esprime fiducia nei partiti politici e non c'è da meravigliarsi considerando quanto possa essere maldestra (incapace) la politica italiana. Il 30 luglio, per esempio, Lorenzo Cesa, il capo dell'Unione dei Cristiani Democratici (UDC), ha dato questa risposta quando un delegato si è dimesso per un appuntamento con una prostituta in un hotel di Roma: Cesa ha richiesto ciò che lui ha chiamato una congrua per "riunire la famiglia" cosicchè i parlamentari potessero permettersi di spendere più tempo con i loro cari. "La solitudine," ha spiegato, "è una cosa molto seria." Nel frattempo, per non essere da meno, alcuni leaders del centro- sinistra sono stati screditati dalla fuga di notizie intercettate durante le loro telefonate con prominenti finanzieri in difficoltà per uno scandalo di manovre di mercato.

Quando 15 mesi fa il governo di Romano Prodi fece cadere quello di Silvio Berlusconi, il cui ruolo come Primo Ministro è stato contrassegnato dalle frequenti accuse di conflitto di interesse, vi erano state le solite promesse di una nuova era improntata alla responsabilità e all'efficienza. Ma gli italiani sono tormentati dalla sensazione che non molto sta cambiando. "la società sembra essere in stallo," dice Maurizio Pessato, CEO dell'istituto elettorale di SWG a Trieste. "gli italiani vedono la Spagna crescere, la Gran-Bretagna dinamica, la Germania che recupera e perfino la Francia ha un nuovo entusiasmo con Sarkozy. Siamo noi gli unici che dormono."

A sostegno di questa impressione, un nuovo libro best-seller, La Casta dei giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, sui particolari di come i politici italiani hanno utilizzato il loro potere istituzionale per accumulare una sovrabbondanza di privilegi. Godono del più alto tasso di automobili con autisti fra i governi europei, le sedi del presidente costano quattro volte tanto quelle per mantenere Buckingham Palace, e ci sono state persino richieste indignate per ottenere del gelato migliore alla cafeteria del Parlamento. In aggiunta al pubblico sentire che dei politici non ci si deve fidare, 16 dei 630 membri del Parlamento italiano sono condannati. Tutto questo sta alimentando una frustrazione nei riguardi dei pilastri istituzionali della democrazia in Italia: i partiti ed il sistema per eleggere i rappresentanti.

Benchè ci siano alcune buone notizie sul fronte economico ultimamente, con la disoccupazione che scende al 6.4%, il dato relativo più basso dal 1992, tuttavia le domande per il futuro del paese rimangono insolute. L'Italia è ostacolata da una mancanza cronica di mobilità economica e sociale, da un insostenibile sistema di pensionamento e da un debito pubblico che si innalza a 106% del P.I.L.. L'immigrazione clandestina sta esplodendo mentre i tassi di natalità sono fra il più bassi in Europa. Una povertà insanabile ed il crimine organizzato rimangono endemici in più della metà del sud del paese.

Tuttavia la classe politica dell'Italia sembra più interessata alla sua autoconservazione. "La parola "accountability" non esiste nella lingua italiana," dice Ivan Scalfarotto, 41 anni, che ha lasciato l'Italia nel 2002 per una carriera bancaria a Londra. Prima delle elezioni generali del 2006 ha provato a irrompere nella politica italiana correndo contro Prodi in ciò che è stato pubblicizzato come le primarie aperte per la direzione della coalizione dell'Unione di centro-sinistra. Ma malgrado la sua veloce diffusione e supporto fra i giovani, il centro- sinistra lo ha escluso da ogni ruolo futuro per aver tentato di danneggiare ciò che era stato inteso come un coronamento per Prodi.

Scalfarotto vede l'immobilità della mano d'opera italiana rispecchiata nella classe
politica con un effetto nocivo. "Sia che vincete o perdete le elezioni non fa nessuna differenza," dice. "Nessuno della classe di governo va mai via." Quell'inerzia ha una storia. Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari dice che l'Italia ancora non ha recuperato dall'implosione dei principali partiti politici all'inizio degli anni 90 come conseguenza di una inchiesta nazionale sulla corruzione. "Era un momento di crisi, come alla conclusione di una guerra quando si ha bisogna di una risposta coraggiosa. Non è accaduto" dice Cacciari, che è anche un famoso filosofo. "Da allora abbiamo avuto una transizione infinita, un continuo passaggio verso una nuova fase."

Durante il teatrale regno di Berlusconi, la personalità ipertrofica e le continue dispute sui conflitti di interessi del miliardario, fra la sua carriera politica ed i suoi affari personali, hanno consumato molto ossigeno. Ma poichè i capi del centro-sinistra e gli osservatori stranieri erano ossessionati da ciò che chiamavano l'anomalia di Berlusconi, hanno perso di vista l'anomalia fondamentale cioè che la ripartizione del potere sembra essere sia il significato che il limite della politica italiana. Berlusconi, che è giunto alla sua posizione promettendo di liberalizzare l'economia a sua propria immagine, ha ridotto i tagli agli affari legislativi del backroom per mantenere i suoi alleati pronti a saltare dalla nave. I suoi cinque anni al potere hanno riflesso molto bene le sue abilità di sopravvivenza piuttosto che una visione orientata al cambiamento.

Dal primo giorno, Prodi ha mostrato un simile atteggiamento di sopravvivenza - per esempio, includendo un numero record di ministri e di sottosegretari nel suo governo in un tentativo estremamente dispendioso di mantenere tutti e nove i partiti per accontentare la coalizione.
Tra la disillusione sempre più profonda degli italiani, il consenso per la coalizione è sceso di 12 punti a 34% in giugno. Da allora, le continue minacce di crisi di governo sono venute e andate, l'ex spia principale ha minacciato di svelare 30 anni di segreti di Stato e il goffo tentativo di privatizzare Alitalia é fallito. Il governo sottolinea i tentativi di privatizzare il mercato per i tassisti ed degli operai autonomi come un grande successo di fronte alla minaccia di scioperi e manifestazioni spontanee. Ma la riforma ha ormai perso valore visto che nei settori in questione, non ha aumentato i posti di lavoro.

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