16/02/08

UDEUR - Vittorio Insigne

PROCESSATO E ASSOLTO
Ha mai saputo spiegare perchè aveva contatti con la donna-capoclan Immacolata Capone

SI È DIMESSO IN DICEMBRE COME CONSIGLIERE REGIONE CAMPANIA

14/2 Udeur, Caputo, Insigne e Maisto i tre consiglieri regionali espulsi formano il gruppo Popolari Democratici.

Udeur, Caputo, Insigne e Maisto i tre consiglieri regionali espulsi formano il gruppo Popolari Democratici. I consiglieri regionali Nicola Caputo, Vittorio Insigne e Giuseppe Maisto (nella foto) costituiscono il gruppo dei “Popolari Democratici” Priorità della nuova entità politica: fornire al più presto e senza ulteriori tentennamenti, risposte concrete alle emergenze che attanagliano la regione. Dai rifiuti alla sanità, dal decentramento amministrativo al turismo, dallo sviluppo economico al riscatto sociale. “Bisogna definire le linee strategiche per segnare la svolta in tutti quei settori che devono essere rilanciati...... (Link)

In consiglio regionale nasce un nuovo gruppo. Si chiama «Popolari democratici»
e a formarlo è la costola dell’Udeur che ha lasciato Clemente Mastella. Ad annunciarlo sono i tre consiglieri
Nicola Caputo, Vittorio Insigne (foto) e Giuseppe Maisto che hanno scelto di restare nel centrosinistra. «Valuteremo di volta in volta - dicono - la nostra posizione sui grandi temi che il consiglio regionale sarà chiamato ad affrontare. Saremo pronti a sostenere le iniziative positive, ma, allo stesso tempo, non esiteremo a contrastare comportamenti strumentali non idonei al rilancio della Regione». Restano con Mastella gli altri cinque consiglieri dell’Udeur. Sono il presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo, Salvatore Arena, Angelo Brancaccio e Nicola Ferraro e Fernando Errico, coinvolti nell’inchiesta di Santa Maria Capua Vetere. (14/2 2008, Link)

Vittorio Insigne, consigliere regionale Udeur, processato e assolto in primo grado per i rapporti con i boss dei casalesi. (13/2 2008 Spreconi)

l’Udeur si lecca le ferite dopo il terremoto giudiziario che ha coinvolto i vertici del partito. I consiglieri regionali, Nicola Caputo, Giuseppe Pietro Misto, Vittorio Insigne e il comunale Diego Venanzoni non ci stanno alla presa di posizione voluta da leader Mastella, intenzionato a passare nel centrodestra. Espulsi dal partito, questa mattina hanno indetto una conferenza per gridare la loro indignazione alla linea politica scelta da Mastella. Sembra infatti che i consiglieri espulsi, eletti nel 2006 con il centro sinistra, si siano mostrati contrari alla decisione dell’ex guardasigilli Clemente Mastella di stabilire un’alleanza con il centro-destra alle imminenti elezioni politiche di aprile. Di certo, oltre lo sconcerto dei quattro interessati, c’è la dichiarazione di uno dei consiglieri che, a microfoni spenti, ha dichiarato di non essere stato salutato stamattina da Sandra Lonardo Mastella, attuale presidente del Consiglio Regionale, ma soprattutto moglie dell’ex ministro Mastella. (8/2 2008, La Repubblica Campania)

7/2 2008 ESPULSO DA UDEUR

E si scopre che il consigliere dell´Udeur, Vittorio Insigne, riceveva in Regione una donna-capoclan. Ma lui si difende: «Sono molto sereno»... Con un colonnello dell´Aeronautica finito ieri agli arresti e la conferma di un consigliere regionale dell´Udeur, Vittorio Insigne, ancora indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Primo dei non eletti, si insedierà ufficialmente a Palazzo Santa Lucia tra cinque giorni, per una surroga. Insigne, secondo l´accusa, riceveva la donna del clan nel suo ufficio in Regione...
Mentre il consigliere regionale dell´Udeur "in pectore", Vittorio Insigne, già indagato (ed interrogato nel 2004 in Procura) per aver concesso alcuni subappalti all´azienda controllata dalla Capone, continua a smentire qualunque coinvolgimento.
(23/6 2006, Repubblica Napoli)

Tra gli indagati c’è anche un consigliere regionale, Vittorio Insigne, imprenditore sorrentino primo dei non eletti nella lista dell’Udeur, prossimo a subentrare a Tommaso Barbato, eletto al Senato: avrebbe favorito l’azienda di una donna, Immacolata Capone, moglie di un camorrista del clan Moccia e legata alla famiglia Zagaria, per l’assegnazione di un subappalto. Si sarebbe interessato anche per il rilascio di una certificazione antimafia per la stessa azienda. La Capone, uccisa in un agguato un anno e mezzo fa, avrebbe a sua volta fatto un «regalo» a un colonnello dell’aeronautica militare, Cesare Giancane ...
Immacolata Capone, donna-boss in contatto con politici e imprenditori
di LEANDRO DEL GAUDIO Secondo la Dda di Napoli, fino a qualche anno fa non c’era una sola opera pubblica sulla quale non avesse voce in capitolo. Lei, Immacolata Capone, imprenditrice, madrina e moglie di un boss ucciso. Lei, la vedova che viene ammazzata pochi mesi dopo l’omicidio del coniuge, in un agguato alle porte di Napoli a novembre del 2004, è stata per anni una sorta di ministro delle opere pubbliche per conto del boss Zagaria. Il suo ruolo era essenziale: procurarsi il certificato antimafia, l’attestato che consente ad un’impresa di aprire i battenti, di entrare sul mercato a pari merito con gli altri competitor. In che modo sia riuscita ad aggirare controlli e monitoraggi, lo hanno spiegato ieri gli inquirenti della Dda di Napoli, al termine di un’inchiesta che ha portato in cella decine di affiliati ai famigerati «casalesi». Era attivissima dovunque ci fossero interessi da tutelare, specie sotto il profilo amministrativo, nelle stanze della giunta di un comune di periferia o, vero e proprio salto di qualità, dove fosse richiesto un intervento nel grattacielo della Regione Campania. Il suo «contatto» nel Palazzo della Regione - dicono i vertici della Dda di Napoli - era rappresentato dall’imprenditore e consigliere dell’Udeur Vittorio Insigne, indagato per concorso esterno in associazione camorristica, accusa che è stata respinta dal diretto interessato nel corso del suo interrogatorio in Procura. Una madrina moderna, per dirla con gli inquirenti, lontana dalla platea giudiziaria di un’aula di Corte di Assise, ma perfettamente capace di dire la sua nel richiedere una visura camerale o nella gestione di fondi legati ad opere pubbliche. «Non la conosco e non potevo sapere che fosse legata alla camorra», ha spiegato il consigliere dell’Udeur nel corso dell’interrogatorio, mentre Immacolata Capone riusciva lì dove avevano fallito i boss di riferimento, chiudendo accordi con clan avversari e stabilendo ripartizioni di interessi criminali per ogni attività edilizia che cadeva sul suo territorio. Una logica manageriale, che l’ha portata ad intrattenere rapporti con i Moccia di Afragola per alcune opere pubbliche e ad assumere rilievo unico tra i casalesi, troppo per essere tollerato dagli uomini del suo stesso clan. (23/6 2006, InterNapoli.it, Il Mattino)

(ANSA) - NAPOLI, 22 GIU - Tra gli indagati dell’inchiesta sul clan Zagaria, c’e’ un consigliere regionale della Campania, Vittorio Insigne, dell’Udeur . Secondo l’accusa avrebbe favorito l’azienda di una donna legata al clan, per l’assegnazione di un subappalto. L’esponente politico si sarebbe adoperato per il rilascio di una certificazione antimafia per la stessa azienda. Insigne non e’ stato rieletto l’anno scorso, ma sta per tornare in aula dopo le dimissioni di un collega di partito.

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