13/02/08

Votare, votare, votare

Lo ammetto, il mio atteggiamento può aver dato adito a qualche dubbio al punto che, a ragione, qualcuno riteneva che fossi demoralizzato dallo stato della democrazia nel nostro paese e quindi portato a non andare a votare alle prossime elezioni.

La scelta di moltissimi cittadini giovani di non andare a votare è figlia, secondo me, del comportamento colpevole di troppi genitori che li hanno "protetti" per anni dalla visione di un telegiornale (è noioso), dalla lettura di un quotidiano (non lo capisce), che non hanno preso il tempo per insegnare la partecipazione a chi oggi è chiamato a dare il proprio contributo; chi è giovane ha spesso poca esperienza/nozione di cosa sia la vita politica del paese ed è portato a credere che "non votare" sia un messaggio politico o una risoluzione di dignità. Non è così.

Votare è obbligatorio per chi partecipa alla vita del paese; non partecipare significa non lamentarsi quando le strade sono piene di buchi e spazzatura, quando il medico lascia una pinza nella tua pancia o quando un/a Mastella qualunque ruba i soldi dello Stato e distribuisce posti di lavoro ai parenti. L’unico messaggio forte che è lecito dare tramite il voto è la scheda nulla. Non certo scheda bianca, perchè non si sa mai! (avete presente “Il Portaborse” di Luchetti?).

Io depreco con tutta l’anima Berlusconi ed il suo seguito di ladri, faccendieri, mafiosi e leccapiedi di ritorno; non posso a tollerare la destra razzista e revisionista, che avvelena le menti delle ultime generazioni offrendo facili bersagli alle loro frustrazioni (a turno negri, arabi, ebrei, romeni, handicappati o minoranze in generale); non mi fido neanche di chi, a sinistra (come a destra), fa della politica un mestiere o una missione come se altre facce più giovani o semplicemente nuove non potessero essere altrettanto valide ed efficaci.

Il problema che mi pongo però è il seguente: che faremo una volta che avessimo dato il nostro ipotetico voto di sfida (altrettanto utopistici milioni di schede nulle) e ci trovassimo senza un parlamento? La rivoluzione? Quella all’italiana, come diceva Gaber, oggi no, domani neppure ma dopodomani sicuramente? O alla Beppe Grillo, fanculo a tutti, salvo poi trovarci tutti nell’anarchia a recintare il nostro orticello col filo spinato…
Volevo e voglio poter decidere chi si candida nel partito che voterò e chi andrà in parlamento con il supporto del mio voto; voglio che chi va al potere abbia un mestiere vero al quale tornare una volta finito di prestare servizio al paese (da scout laico il “prestare servizio” è un concetto chiaro che conosco molto bene…).
Ecco, queste ultime condizioni sarebbero per me sufficienti per chiamare il paese in cui vivo un paese democratico, dove i nostri voti non sono scippati da un manipolo di vecchie poltrone ammuffite.
Io andrò a votare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sull'argomento segnalo l'odierno intervento di Giulietto Chiesa su Megachip "Tutti contro il PD o la sinistra muore" http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=5919

Allarmanti gli sprazzi di schizofrenia da parte di Aprileonline (che dovrebbe tifare per la Sinistra-l'Arcobaleno) e pubblicava ieri "Perché votare per il PD" http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=6340
Se poi si va sul sito di Barki si trovano esplicite dichiarazioni di ostilità a la Sinistra-l'Arcobaleno.
Mah...

Sempre grande Altan - rubo l'immagine

Anonimo ha detto...

Giulietto Chiesa è uno dei peggiori rappresentanti del qualunquismo dilagante nel paese.
Fra le sue chicche (smentite pure da tutte le sue fonti tranne che da lui) segnaliamo:
- La Bhutto è stata assassinata perchè ha rivelato che Bin Laden è stato ucciso dal suo luogotenente.
- Grossomodo tutto l'11/9 è un falso come testimoniato dal suo film "Zero" in cui, accompagnato da un Dario Fo fuori dalle righe, insulta tutti i morti che incontra sul suo cammino.

Una persona così non è in buona fede e nel caso lo fosse non dimostra nè intelligenza nè capacità.