21/10/07

Why Not

L'inchiesta, chiamata Why Not dal nome di una società di lavoro internale la cui attività rappresenta uno dei filoni principali dell'indagine, ha registrato un momento di svolta il 18 giugno 2007 quando il pm De Magistris ha fatto eseguire dai carabinieri 26 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati. Tra loro anche Pietro Scarpellini, consulente "non pagato", come precisò all'epoca Palazzo Chigi, della Presidenza del Consiglio. Nell'inchiesta risultano indagati, inoltre, Luigi Bisignani, consulente della Ilte spa, ed il senatore Giancarlo Pittelli, di Forza Italia. Un ruolo centrale nella vicenda sarebbe stato svolto dall'imprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria. L'inchiesta ruota attorno anche a presunti contatti tra Saladino e l'allora presidente della Commissione Europea Romano Prodi. Negli atti dell'inchiesta figurano anche alcune intercettazioni telefoniche riguardanti colloqui tra il ministro della Giustizia Clemente Mastella e l'imprenditore Antonio Saladino. Dialoghi di cui si sta valutando la rilevanza ai fini dell'indagine. Altri indagati nell' inchiesta sono il generale Paolo Poletti, attuale capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, l'assessore al turismo e Vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo (Ds), l'assessore regionale all'agricoltura e forestazione, Mario Pirillo (ex Margherita adesso esponente del Partito Democratico Meridionale) e un consigliere regionale dei Ds, Antonio Acri. Il 20 Ottobre 2007 la procura di Catanzaro ha avocato a sé, per presunta incompatibilità, l'inchiesta, sottraendola a De Magistris. (Wikipedia)

CATANZARO -Il ministro della Giustizia Clemente Mastella risulterebbe iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro fin dallo scorso 14 ottobre nell'ambito dell'inchiesta "Why Not". "Lo apprendo da notizie giornalistiche - dice il Guardasigilli - se così è, dichiaro di attendere serenamente gli sviluppi di questa situazione"
Le ipotesi di reato. Abuso di ufficio e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete: queste le ipotesi di reato per cui Mastella risulterebbe indagato.
Il coinvolgimento di Mastella. Il coinvolgimento del Guardasigilli nell'inchiesta sarebbe motivato dai suoi presunti rapporti con l'imprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria e personaggio centrale dell'inchiesta.
(La Repubblica, 19/10 2007)

Commento: LdM nega il 20/10 che Mastella fosse indagato per violazione della legge Anselmi.

Dopo l'avocazione dell'inchiesta "Why Not" da Luigi De Magistris del 20/10 2007

"Sono io a volere che l'inchiesta vada avanti con celerità, non ho alcuna difficoltà, voglio che vada avanti e mi tolga di dosso gli schizzi di fango che mi sono arrivati - ha detto il ministro della Giustizia - non invocherò cavilli. Potrei invocare il fatto che, essendo parlamentare, appena visto che c'era il mio nome nel tabulato dovevano interrompere e chiedere l'autorizzazione. Ma non mi appellerò a questo". (Repubblica, 21 ottobre 2007)

1 commento:

spadafora live ha detto...

………CONTINUA…….. avoca a se l’inchiesta motivando la siffatta avocazione con una sorta di incompatibilità ( non si può indagare su chi ha richiesto il trasferimento, anche se le motivazioni della richiesta sono inconsistenti).

Fin qui la vicenda nuda e cruda, la stessa vicenda però oltre a rompere gli equilibri della maggioranza di governo rischia di divenire un pericoloso precedente.

Basta infatti richiedere un trasferimento, anche con labili motivazioni,……..CONTINUA……….

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