16/05/08

L'uomo di Bolzaneto

Ecco vorrei che non si dimenticasse nella generale atmosfera di "volemose bene" (ma chi? ma a chi??) che il signor Castelli è anche il ministro dei fatti di Bolzaneto. Trovo sempre istruttivo ricordare la Requisitoria dei Pubblici Ministeri i aula durante il processo in marzo per i fatti successi. E aggiungo anche il bell'articolo che scrisse D'Avanzo (quando vuole.... ci sa fare): I silenzi del garage Olimpo di Bolzaneto.
Per non ripetermi vi rimando a un precedente post scritto a proposito del bel libro della De Gregorio sull'argomento (Non Lavate questo Sangue) . L'intervista a Castelli pochi mesi fa, ai tempi del processo lascia poche speranze per la pochezza e il cinismo che rivela. Nessuna assunzione di responsabilità, (e già poi come potrebbe guardare in faccia i propri figli come ieri sera ad Annozero asseriva accusando Travaglio di non poter fare altrettanto con i propri?) - Da notare la finezza e la sensibilità nel tirare in ballo i figli, ma su questo già il suo datore di lavoro aveva dato il via anni fa.
Comunque per ristabilire le cose e vedere chi può guardare in faccia i figli e chi no ricordo che il signor Castelli si fece una passeggiatina nella caserma di Bolzaneto, nel cuore delle notte, "bevendosi la storiella che i detenuti erano nella «posizione del cigno» contro un muro (gambe divaricate, braccia alzate) per evitare che gli uomini molestassero le donne". Vide e sentì e poi tornò a casa a guardare i suoi figli.... Travaglio in vece non era nella caserma, non era il ministro della giustizia. Forse ha più carte di lui per guardare in faccia i propri figli.

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