15/02/08

Annozero: la pìetas dei cervelli in fuga

Sono rimasto davvero impressionato dagli interventi di Massimiliano Fuksas e Carlo Rubbia ieri sera ad Annozero. Non tanto per le parole condivisibili e le questioni intelligenti poste dai due (devo dire con maggior successo di Fuksas, più abituato ad esporre in pubblico forse) quanto per l'affetto e l'attaccamento dimostrati da due menti brillanti, più o meno cacciate a malo modo dal nostro paese.

Fuksas è il primo a parlare (ed a subire le pacate ire di Casini che subito si affanna a smentirlo senza però proporre alternative) e colpisce nel segno quando accusa l'Italia di essere vittima non dei partiti ma della sua stessa mentalità: ciò che differenzia gli italiani dai tedeschi non è il sistema elettorale e nemmeno i partiti, bensì sono i tedeschi e gli italiani; e penso che la storia del caschetto, automaticamente obbligatorio nei cantieri all'estero e totalmente "opzionale" in Italia, sia una metafora chiarissima della situazione del Paese; metafora che Casini sceglie di ignorare e dimostrando per questo il suo scollamento dalla base elettorale.

Provocato dalle sordide accuse del Pierferdy sul '68 (ma cosa potrà mai saperne lui che aveva 13 anni?!?) Fuksas (che di anni ne aveva 24) risponde citando gli straordinari avanzamenti della Francia negli anni '60 e '70, con lo sviluppo del TGV e del nucleare (in risposta alla crisi energetica). Io penso che sia anche questa la chiave del nostro continuo fallimento nell'innovazione; al di là dei fondi mancanti citati sia da Rubbia che dall'architetto, l'innovazione (come dice la parola) non può arrivare in ritardo! L'alta velocità ed il nucleare "pulito" sono concetti degli anni '70, oggi una linea ferroviaria in un paese moderno dovrebbe essere automaticamente veloce ed efficiente. Non c'è da stupirsi se i nostri progetti rimangono indietro di decenni o se non riusciamo a tirar su un inceneritore: vergogna a chi li definisce "termovalorizzatori" fingendo che sia tecnologia moderna ed ignorando le più elementari regole fisiche per cui bruciando tonnellate di spazzatura inerte non si potrà che consumare più energia di quanta se ne recupera.

La storia del premio Nobel per la fisica Rubbia nel nostro paese è particolarmente triste ma non certo unica. Membro del CdA dell'ENEA, si pone a capo di un progetto innovativo ed al passo coi tempi: la centrale elettrica a solare termodinamico di sua concezione sfrutta i principi degli specchi di Archimede e proprio per questo la sede scelta per la costruzione è nei pressi di Siracusa; la scelta è particolarmente azzeccata anche politicamente perchè significa porre le basi per l'innovazione italiana in una zona del Paese normalmente dimenticata. Ma il progetto rischia di essere "troppo" innovativo e soprattutto di successo, e per intervento di uno sconosciuto, l'ing. Claudio Regis, meglio conosciuto dagli amici come "Er Valvola" per la sua abilità nel risolvere problemi elettrici, Carlo Rubbia viene messo da parte e cacciato dall'ENEA. Famosa la frase di Regis "Nessuno mette in discussione le competenze di Rubbia sulle particelle, ma quando parla di ingegneria è un sonoro incompetente".

Ma è proprio così? O forse il giudice non era proprio qualificato per esprimere questo affettatissimo giudizio? Claudio Regis, dell'entourage berlusconiano per parte della Lega Nord, non è un ingegnere e si fregia del titolo senza averne il diritto!
La morale della storia verrà alla luce solo un paio di anni dopo; gli spagnoli, ben felici di accogliere il premio Nobel da noi cacciato, costruiscono a Siviglia la prima centrale di nuova concezione. A Priolo Gargallo (SR) rimane una vecchia centrale solare ed all'ENEA un CdA di ammanicati e "amici di".

Uomini di questo calibro hanno ancora desiderio di fare qualcosa per questo paese, mostrano preoccupazione e si dichiarano pronti a rispondere ad una chiamata seria ed onesta. Carlo Rubbia in televisione ieri sera ha chiesto alla politica del dopo aprile i fondi per fare ricerca al fine risolvere il problema delle scorie nucleari prodotte dalle centrali, risolvendo uno dei principali ostacoli posti da questa tecnologia; il nostro premio Nobel ha un'idea, una teoria, qualcosa di innovativo. La politica ha risposto in diretta, fraintendendo colpevolmente.

Il resto dell'Europa si frega le mani.

Beav

5 commenti:

piasolo ha detto...

... e fosse solo il sedicente ing.Regis..
http://ribozima.splinder.com/
qui è in buona compagnia di altri 2 cialtroni come disse Zucconi.

Anonimo ha detto...

Devo dire che dal pezzo non è ben chiaro chi siano i buoni e chi i cattivi; se il nucleare Rubbia è tra i buoni siamo messi male.
Mi riferiva un amico che è stato ad un incontro su "Nucleare sì, nucleare no" tenutosi di recente a Milano, che è stato detto - da un addetto ai lavori - che il mito del nucleare pacifico (più o meno pulito) per risolvere i problemi energetici è una grossa balla.
Il nucleare pacifico ha una giustificazione solo in vista di applicazioni militari, il resto è propaganda.
Un'opinione tra le tante, ovviamente; ma che per me vale molto di più di quella di Rubbia, che col nucleare ci campa e riceve il Nobel e che, negli ultimi 20 anni, non so quante sfumature di nucleare ha cambiato, a seconda di come girasse il vento ...

Anonimo ha detto...

A parte sputare su tutto e su tutti, c'è qualche *proposta*? E qualche *nome*? Chi sono questi benedetti "addetti ai lavori" che si permettono di spalare vangate di fango su scienziati universalmente riconosciuti?
Io preferisco affidarmi a Carlo Rubbia piuttosto che a qualche frustrato fallito senza idee costruttive, ma è solo la mia opinione ovviamente.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Un commento a Raffaele. Vedo che non hai visto Anno Zero perché proprio Rubia ieri, disse che i prezzi dell'energia con la nucleare non si abbassano più, tra l'altro per i costi di mantenimento delle scorie radioattive. Vedi http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,RaiDue-Annozero^0^58796,0.html o vai su Annozero e vedi "La Lezione di Rubbia"

Molto interessante la storia di Rubbia e Fuksas. Proprio illustrativo per un paese della cultura mafiosa, in cui la carriera si fa tramite raccomandazioni.

Anonimo ha detto...

L'interesse di Rubbia sta però nello smaltimento delle scorie, nel trovare un modo di "neutralizzarle" come dice lui.

Da quel che so, ma pochi ne parlano esplicitamente, l'unico modo di "eliminare" le scorie è "bruciarle" in reattori tipo Breeder come Superphenix in Francia, ora chiuso per malfunzionamenti e alti costi. (http://en.wikipedia.org/wiki/Breeder_reactor) In questi si fa, se non sbaglio, una esplosione controllata di plutonio e lo scopo del progetto non è naturalmente, assimilazione di rifiuti come Rubbia ci faceva capire ieri.

Abbiamo oggi enormi quantità di plutonio e altri atomi pesanti altamente radioattivi e questo è pure un grosso problema. Secondo me, il piano dall'inizio non é tanto militare (che ne fanno i militari di tutto il plutonio esistente?) quanto lo sviluppo della seconda generazione di centrali atomiche, i Breeder che se funzioneranno, renderanno enormi guadagni.